2009
La scultura "Silenzio Alchemico" è stata realizzata in occasione della nuova sezione dedicata alle sostanze adesive del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Lo scopo è stato quello di dimostrare come gli agenti collanti sono presenti ovunque nella nostra vita e quindi anche nel campo artistico, ma non solo, che esistono diversi tipi di collante a seconda del tipo di materiale impiegato.
Per questo motivo la scultura ha un valore didattico oltre che artistico, composta da diversi materiali dimostra come essi possono convivere in un unico organico.
I materiali utilizzati sono vetro pietra (beola), ferro, cotto, plexiglass legno e acciaio.
"Silenzio Alchemico" ha come corpo centrale una lastra di vetro inclinata che poggia a terra, da cui partono diversi elementi: su una faccia sono incollate, tramite una speciale colla ciano acrilica, 2 lastre di acciaio, una serve per reggere una vela triangolare polimaterica e l'altra ha la funzione di tenere un cavetto d'acciaio che è ancorato alla parete tramite una barra filettata. Sull'altra faccia del vetro è stato inserito un elemento da cui parte un altro cavo d'acciaio a cui è stato attaccato un contrappeso di forma cubica costituito per metà da quadrati di vetro sovrapposti, e per l'altra metà di marmo nero.
Tendendo o allentando la barra filettata si può regolare l'inclinazione del vetro e quindi della scultura.
La "vela" è composta dai diversi materiali: partendo dal vetro troviamo quello più pesante e con dimensioni maggiori (la beola), poi troviamo una lastra di ferro, passando al cotto e al plexiglass per giungere al materiale più leggero e con dimensioni minori, il legno.
I materiali utilizzati sono stati mantenuti nelle loro caratteristiche naturali, l'unico componente ad essere stato modificato è il pezzo di ferro. Esso è stato lavorato superficialmente, ossidato e poi stampato calco graficamente. La sua lavorazione non è casuale, infatti, si nota che esso è attraversato da una linea non ossidata che serve come parametro di misurazione, infatti, incastonato nel pezzo di ferro troviamo una teca di plexiglass contenente del liquido; essa, relazionandosi alla linea non ossidata sul ferro, funge da livella. La sua regolazione avviene tramite il cambiamento d'inclinazione della lastra di vetro.
L'utilizzo di una livella all'interno di una scultura apparentemente statica serve per mettere in relazione la scultura non solo allo spazio dell'esposizione, ma a tutta la superficie terrestre, infatti, indistintamente dal piano sul quale la scultura viene esposta, essa può essere "messa in bolla".
Il titolo "Silenzio Alchemico" vuole porre l'attenzione su diversi elementi: innanzitutto sull'utilizzo di diversi materiali fisicamente diversi che formano un'opera unica, come in una formula alchemica, il nuovo elemento nasce dalla lavorazione o elaborazione di diversi altri materiali. Lo stesso si puņ dire delle energie e menti che hanno lavorato per la realizzazione di quest'opera: il museo, l'artista, l'artigiano, hanno trovato un equilibrio, hanno unito le rispettive necessità ed energie per arrivare all'opera finale.
Questo equilibrio, materico, di energie fisiche e mentali e di persone, si traduce in un silenzio. Il silenzio inteso non come stasi immobile ma come riposo ed equilibrio degli elementi.
Il titolo dell'opera si riferisce all'alchimia che i vari materiali unendosi in questa apparente riposo quindi silenzio.
Matteo Galbiati
Dimensioni: 350 x 40 x 300 cm
Tecnica - materiali: vetro, acciaio, pietra, ferro, terracotta, legno, plexiglas, marmo, acqua
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